Chi si accinge a coltivare per la prima volta piante di cannabis si troverà sicuramente davanti ad un paio di dilemmi: è necessario utilizzare fertilizzanti e pesticidi per avere un raccolto soddisfacente? E quanto l’utilizzo di sostanze extra può modificare il sapore e l’aroma delle mie infiorescenze? La verità è che l’aggiunta di nutrienti e pesticidi può avere effetti molto negativi sulla qualità della cannabis che coltivate con tanto amore.

È una deduzione logica e chiara: tutti i prodotti chimici che vengono a contatto con le nostre piante e con la terra in cui crescono si troveranno anche all’interno dell’infiorescenza e ne altereranno ovviamente il sapore, alcune saranno potenzialmente tossiche per l’organismo umano e, durante lo sviluppo della pianta potrebbero anche ottenere l’effetto contrario a quello sperato: limitare la crescita o addirittura uccidere la pianta. Ovviamente in commercio esistono infiniti prodotti fertilizzanti e pesticidi più o meno naturali. Addirittura troverete mix miracolosi dall’etichetta misteriosa e confondente che però promettono crescite mastodontiche e ultra-rapide per la cannabis. Di base il consiglio è questo: non fidatevi mai di ciò che non è chiaro. Se volete ottenere marijuana di prima qualità con sapori eccezionali dovrete sempre sapere cosa tocca la vostra piantina e come questo influenza la sua crescita ed il suo sviluppo, a partire dal substrato.

Ecco una breve ma chiara spiegazione del perché se si vogliono conservarne aromi e proprietà è molto importante essere cauti sull’uso di fertilizzanti e pesticidi durante ogni fase della coltivazione di marijuana.

Fertilizzanti

L’utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura è quasi scontato in Italia ma, specialmente nel caso della cannabis, questa abitudine può portare a modifiche di vario tipo nella crescita e nello sviluppo dei terpeni, ovvero le sostanze che danno aroma ai fiori. Quindi un substrato troppo ricco in pratica può fare più male che bene, per cui mantenere mantenere al minimo l’apporto di concimi è solitamente un buona idea. Ma vediamo di capire di quali nutrienti ha bisogno la nostra pianta per crescere: principalmente parliamo di azoto, fosforo, potassio e anche (in misura minore) di calcio e di magnesio. Questi sono solitamente i contenuti presenti nei fertilizzanti in commercio, alcuni sono ottenuti chimicamente mentre altri sono prodotti più naturali e biologici. Le piante hanno effettivamente bisogno di queste sostanze nelle giuste quantità per crescere forti, nei giusti tempi e per sviluppare cannabinoidi e terpeni.
Ma, come abbiamo visto, la sovraconcimazione può fare danni molto seri sul prodotto finale quindi va a tutti i costi evitata. Come essere certi di dare alla pianta tutto quello che le serve senza eccedere è presto detto: comprate un terriccio di buona qualità, che sia più naturale possibile e privo di prodotti chimici insidiosi. Se per sfortune varie vi ritrovate con piante che manifestano segni di carenza di nutrimenti allora potrete provvedere alla somministrazione di fertilizzanti organici e in ogni caso il consiglio è di non utilizzare concimi vicino alla data del raccolto e fare sempre un periodo di lavaggio nelle ultime settimane. Infatti un’irrigazione maggiore permetterà alla pianta di liberarsi dalle sostanze chimiche accumulate (grazie appunto alla tecnica del “flushing”) e di immagazzinare nei fiori aromi più naturali.

Pesticidi

I pesticidi possono sicuramente essere utili per evitare la distruzione completa del raccolto da parte di parassiti, ma a che prezzo? In generale vengono usati in molte tipologie di coltivazioni ma solitamente il loro utilizzo e la loro composizione sono regolamentati in modo molto specifico in base al tipo di vegetazione e all’uso intrinseco che se ne deve fare. Ad esempio ci sono pesticidi autorizzati per alcuni tipi di frutta, che possono essere tranquillamente lavati dalla superficie del prodotto finale senza lasciare residui troppo pericolosi. Ma i fiori di cannabis non possono certo venire lavati prima di essere consumati e tutto quello con cui vengono in contatto lo assorbono come spugne.

Non ci sono pesticidi approvati per la coltivazione di questa pianta e ogni tossina alla quale questa viene esposta finisce nei nostri polmoni passando per l’apparato respiratorio quando viene consumata attraverso inalazione. Ovviamente però i pesticidi servono a combattere gli attacchi nei confronti della pianta e per questo motivo necessitano di un certo grado di aggressività. Oltretutto la maggior parte dei sostrati in vendita contengono qualche tipologia di pesticida e se non si controlla il prodotto acquistato ci si potrebbe ritrovare con un’infiorescenza dall’aroma non soddisfacente e addirittura dagli effetti tossici. La soluzione è l’introduzione nell’ecosistema delle coltivazioni di predatori biologici di parassiti, l’unica reale soluzione alle fastidiose colonizzazioni che minacciano la vita delle piante in crescita a meno che non bramiate un aroma amarognolo e innaturale nelle vostre canne. Altra soluzione che allontana gli organismi parassiti che aggrediscono la marijuana e che non lascia residui è la pratica della consociazione di piante aromatiche poco gradite agli invasori. Abbiamo parlato di questa abitudine senza controindicazioni in questo articolo, quindi se siete interessati a saperne di più date un’occhiata alle nostra strategie alternative contro i parassiti.